Otello
Otello si fa chiamare ma il suo vero nome è Gianni; lo chiamano così perché gli piace l’opera e la canta mentre lavora. Otello fa lo spazzino e tutte le mattine dalle 7 puoi sentire la sua voce e lo strusciare della saggina che a mo’ di orchestra lo accompagna mentre canta l’Aida o la Turandot.
E’ piccolo di corporatura, nerissimo di capelli e due baffetti che cominciano a farsi grigi. Quando piove si ripara sotto i portoni e anche da lì non smette di cantare, ma a voce più bassa come se senza la sua scopa ad accompagnarlo potesse solo provare e non esibirsi come piace a lui.
Dilegua, o notte! Tramontate, stelle! Tramontate, stelle! All’alba vincerò! Vincerò, vincerò….! . Canta Otello canta con una voce che fa innamorare; più d’una è caduta tra le sue braccia e qualcuna ancora sospira dietro le tende quando lo sente cantare.
Ma lui non guarda nessuno ora se non le cartacce da raccogliere e il pubblico che immagina lì davanti, a cui lo sa dopo l’esibizione farà un inchino.
Deduco che vivi in un luogo particolare, un centro storico? Gli spazzini con la scopa non si vedono quasi più, al loro posto i bestioni lavastrade. Sono figure che cuciono la trama affettiva dei rapporti, il macellaio, il fornaio, il postino-sempre-quello. Questo calore si sta disperdendo ormai. Sei fortunato per questo.
Fortunato purchè Otello ogni tanto lasci posto al silenzio 😉
sarebbe bello portarlo a verona all’arena per la stagione lirica
grazie
ciao 🙂
Di solito mi sveglia il rumore della campana del vetro ribaltata nel cassone… e poi spazzole che sfregano, pompe che caricano acqua, idranti…ma buongiorno mondo.
Otello, lo amo già!
In effetti è una descrizione che in una grande città come Roma appartengono al passato remoto.
Scusa il pessimo italiano, ma spero che il concetto sia chiaro 🙂
A Roma no ma nei piccoli paesi quelli con le stradine strette ancora se ne vedono di spazzini così.
@ PuroNanoVergine,
mica è vero. Quando gli uomini non lo sentono cantare salgono di corsa a casa a dare un’ occhiata alle mogli!:-)
Qui dove abito gli spazzini sono tutti sudamericani e non hanno passioni musicali o canore (però mi sorridono al saluto, questo sì).
In compenso io canto spesso per strada; ultimamente non riesco a togliermi dalla testa la bellissima “My way” di Sinatra, però devo studiarla meglio che a memoria non sto messa benissimo e sabato scorso, al mercato, la gente mi guardava maluccio: ancora non so se perché stonata o per gli strafalcioni.
Però qualcuno mi ha fatto eco e di bancarella in bancarella un’originalissima scia musicale ha fatto da colonna sonora agli acquisti. Troppo divertente.
Ed essendo che non ho altri vizi né vezzi, almeno questo me lo tengo stretto, e qui lo giuro e qui lo affermo: no, io non smetto! 🙂
Besitos